La nazionale di calcio a 5 della Turchia è, in senso generale, una qualsiasi delle selezioni nazionali di Calcio a 5 della Federazione calcistica turca che rappresentano la Turchia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali. Le prime partite del Venezia furono giocate contro le squadre venete del Padova, del Verona e del Vicenza, nonché contro gli equipaggi delle navi che giungevano al porto di Venezia. In quegli anni le partite dei leoni lagunari si disputavano nella pineta di Sant’Elena, avendo cura di tracciare di volta in volta le linee del campo. Il 7 settembre 1913 fu inaugurato il campo sportivo di Sant’Elena completo di recinto, spogliatoi e tribuna coperta per più di 500 spettatori. Lando Ferretti, la rinnovata struttura ha ora una capienza di 10.000 spettatori. Negli anni sessanta, il Cibali poteva ospitare 40.000 persone ma nel corso degli anni a causa delle norme di sicurezza più stringenti e di modifiche attuate per modernizzare l’impianto, la capienza massima si ridusse progressivamente fino ai a 20.204 spettatori attuali. Durante questo periodo, nel 1978 il Fulham ingaggiò il gallese Gordon «Ivor» Davies che, durante i suoi due periodi nei Cottagers (1978-1984 e 1986-1991) divenne il miglior marcatore del club di tutti i tempi con un totale di 178 gol in tutte le competizioni; record ancora imbattuto.
Sono due annate nelle quali si mette in luce l’attaccante Adriano Zecca, autore complessivamente di 39 reti, ben coadiuvato nell’anno della promozione da Massagrande e da Mario Renosto, detto «Toceto». Il limbo della serie C durerà quattro annate, nel mezzo vi fu l’ascesa alla presidenza di Mario Valeri Manera che diede nuovo impulso al sodalizio veneziano. Dopo quattro annate lascia la panchina veneziana Carlo Alberto Quario, gli succede Giovanni Costanzo ma i risultati saranno inferiori alle attese. In particolare, metà delle società avrebbero costituito la Divisione Nazionale Serie A, quelle classificate tra la nona e la quattordicesima posizione la Divisione Nazionale Serie B insieme alle quattro vincenti della Prima Divisione, maglie da calcio piu belle mentre le ultime due classificate di ogni girone sarebbero state addirittura retrocesse in Prima Divisione. L’anno successivo, l’Italia è spezzata in due dalla guerra e si disputa un campionato ridotto limitato all’Alta Italia. Solo ulteriori spareggi in campo neutro portarono il Venezia a giocarsi la salvezza nella gara decisiva giocata a Roma l’11 luglio 1937 contro il Catania e vinta per 4-0. Nello stesso anno il Venezia raggiunse gli ottavi in Coppa Italia contro il Milan. Nell’occasione anche il Governo contribuì al rilancio del sodalizio lagunare con un contributo straordinario di 40 000 lire, quale indennizzo per aver utilizzato il campo sportivo come base militare.
Nella rassegna mondiale, su tre incontri disputati, l’Italia scese in campo indossando in due occasioni la prima divisa, nel classico abbinamento (contro Polonia e Argentina). I due gironi da sedici squadre così costruiti avrebbero dunque avuto il duplice scopo sia di assegnare il titolo del 1929 – che per ovvi motivi di tempistica a quel punto non sarebbe stato disputato con un torneo conclusivo, bensì reintroducendo per un’ultima volta la finale (e per lo stesso motivo anche la Coppa CONI non fu disputata) -, sia quello di suddividere le società in un raggruppamento d’élite e in uno cadetto per le stagioni a venire. Tuttavia, in seguito alla decisione di allargare i quadri della Seconda Divisione, la Milanese (dopo aver vinto lo spareggio per il terzultimo posto con il Saronno) fu ammessa alle inizialmente non previste gare di qualificazione al campionato di Seconda Divisione 1924-1925 tra le sei squadre terzultime classificate e sei compagini giuliane.
A nulla serve rimanere in corsa sino alla fine e sconfiggere allo stadio Penzo il Torino per 3-1: il campionato sarà vinto dai capitolini con 42 punti davanti al Torino (39) ed al Venezia (38), un finale sin troppo scontato e che lascerà molta amarezza al presidente Bennati. Nel 1911-1912 il Venezia, dopo aver vinto il girone veneto-emiliano, raggiunse la finale nazionale contro la Pro Vercelli, perdendo poi per 7-0 all’andata e per 6-0 al ritorno. Nel 1971-1972 la maglia fu impreziosita dal tricolore. Quest’ultimo, acquistato dal Milan, nel Venezia formerà con Mazzola una formidabile coppia di mezzali che farà la fortuna dei neroverdi e successivamente anche del Grande Torino. Da ricordare Umberto Lenzini, soprannominato dai tifosi Papà Lenzini, presidente del primo Scudetto biancoceleste nel campionato 1973-74, Leonardo Siliato, in carica quando la Lazio conquistò il suo primo trofeo ufficiale, ovvero la Coppa Italia 1958, e Fortunato Ballerini, alla guida dell’originaria Società Podistica Lazio per 18 anni (1904-1922) e al cui mandato si deve, il 3 ottobre 1910, l’istituzione ufficiale della sezione calcistica biancoceleste. Decisamente meglio il cammino in Coppa Italia dove i neroverdi furono eliminati in semifinale dall’Inter per poi perdere anche la finale per il terzo posto (1-2) con il Genoa.