24 giugno la squadra esce ufficialmente dal calcio professionistico italiano. Il 15 giugno 1980, «a furor di popolo» avvenne la fusione delle due società: nacque l’Asti-Torretta Santa-Caterina (Asti T.S.C.), con presidente Nosenzo e colori sociali bianco-rosso-blu, stemma cittadino con il galletto e due torri, maglie retro calcio la torre Rossa e la torre Troyana. Il primo settembre 2012 viene festeggiato il Centenario della società: dopo le celebrazioni iniziate con la Santa Messa in Duomo, la festa è proseguita al teatro Manzoni (nel cuore della città). La stagione parte con il botto, infatti i brianzoli eliminano nel primo turno di Coppa Italia il Lecce (formazione di Serie A) nella gara unica giocata al Brianteo: dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, ai rigori finisce 5-3. L’impresa non si ripete nel turno successivo quando la squadra biancorossa viene fermata dal Pavia dopo i calci di rigore. All’andata il Monza viene sconfitto dal Sassuolo per 1-0 ma al ritorno i biancorossi con una grande prova di carattere vincono per 4-2. Nella finale d’andata contro il Pisa, in una gara molto combattuta, i brianzoli vincono per 1-0 con Fabiano che trasforma il rigore assegnato dal direttore di gara per fallo su Beretta.
Dopo un girone di ritorno molto travagliato, la salvezza giunge sì ma solo all’ultima giornata, grazie al 3-3 in casa del Lumezzane: viene così scongiurato il baratro dei play-out. Nella stagione 2007-2008 il Monza torna nell’anonimato di centro classifica e conclude il girone A di Serie C1 al 9º posto una stagione senza acuti e senza grandi ambizioni. Un epilogo beffardo per una società con grandi ambizioni. La società decide il cambio di guida tecnica, chiamando sulla panchina biancorossa Antonio Sala, il quale imprime una spinta decisiva nella rincorsa play-off, raggiungendo il terzo posto finale. All’indomani della sconfitta nella finale play-off, la società si mette al lavoro per allestire una squadra in grado di confermare i risultati della stagione precedente. L’annata 1991-1992, tra avvicendamenti in panchina e instabilità societaria (con Grigolo che fatica a prenderne il pieno controllo), si rivela ancora complessa: la squadra chiude il proprio gruppo di C2 al 4º posto finale. Il gruppo però è forte e conquista 6 vittorie in sette partite, tornando prepotentemente in zona play-off. Un calo nei mesi di dicembre e gennaio (5 punti in sette partite) allontana i brianzoli dalla zona play-off. Tuttavia nella seconda parte di stagione, in seguito agli incidenti del 2 febbraio 2007 nel corso del derby con il Palermo, durante i quali morì l’ispettore di Polizia Filippo Raciti, il club etneo gioca tutte le partite casalinghe in campo neutro o a porte chiuse ed ottiene pochi punti.
Tuttavia quella Salernitana riuscì soltanto a salvarsi. Fin dalla sua introduzione nel 1947, la Fiorentina ha generalmente indossato una maglia da trasferta di colore bianco; tuttavia nei primi anni della sua storia, quando la divisa era bianco-rossa, utilizzò una tenuta a strisce verticali di questi stessi colori, con pantaloncini e calzettoni neri. Luca Campedelli per le uniformi sportive, in alcune stagioni d’inizio XXI secolo la squadra omaggiò in trasferta famose tinte di altre società calcistiche e non. Ai play-off il Monza, guidato dall’allenatore Antonino Asta al primo anno tra i professionisti dopo aver allenato nelle giovanili del Torino, elimina il Bassano con due vittorie (1-0 e 2-1), ma si arrende in finale all’Unione Venezia (0-0 in casa e 2-3 in trasferta). Il primo giocatore andato in gol in una competizione europea nella storia della società è stato Danilevicius contro il Pasching nell’andata del 1º turno, il 14 settembre 2006. In campionato alcuni risultati negativi indussero il presidente Spinelli ad esonerare l’allenatore Arrigoni alla fine del girone di andata. La squadra subisce un calo verso la fine del girone d’andata e il cammino verso i play-off sembra ormai compromesso, visto il trend negativo e il valore della rosa. Come allenatore viene scelto Francesco Farina, fresco vincitore del campionato di Eccellenza Campania Girone B e della Coppa Italia di Eccellenza Campania con la Sarnese.
I brianzoli sono inseriti nel girone A: tra le squadre più temibili vi sono Padova, Pavia (finalista la stagione precedente), Spezia, Genoa (retrocesso per illecito sportivo) e Salernitana (ripartita dalla C1 grazie al Lodo Petrucci). Sono anni in cui Piero Di Trapano fu il protagonista assoluto del positivo momento del Latina tra il 1983 e il 1987: dalla stagione della retrocessione al secondo posto nel Campionato Interregionale, fino al ritorno in Serie C, con Giancarlo Sibilia in panchina. La lotta è impari e i rossoblu vincono per 2-0. Il ritorno sembrerebbe una pura formalità ma invece la partita è vera e i brianzoli con una prova di carattere cercano di riaprire il discorso promozione; Egbedi porta in vantaggio i biancorossi, ammutolendo lo stadio di Marassi, ma negli ultimi minuti viene alzata una barricata dalla difesa genoana che mantiene il risultato invariato. L’annuncio ha causato indignazione nel mondo dei tifosi biancorossi, che già da mesi avevano ipotizzato questo scenario, ma che mai si sarebbero aspettati che in soli otto mesi di gestione Magnoni si potesse originare un debito di queste proporzioni. L’avvio è sorprendente e dopo quattro giornate i brianzoli si ritrovano da soli in vetta alla classifica a punteggio pieno.