Adesso andiamo in Brasile e cercheremo di tenere anche laggiù ben alto il nome del calcio italiano. Altresì, prima dei derby con la Juventus era solito fingere di essere malato o infortunato e riusciva a fare credere che non avrebbe giocato (anche ai giornalisti, che scrivevano della sua indisponibilità), mentre la domenica scendeva regolarmente in campo, spiazzando tutti. «Lui guadagnava il doppio dei suoi compagni perché erano loro a volere così. In questi giorni debbo avere un incontro con il presidente del Torino e farò tutto il possibile perché l’affare vada a buon termine. Segnai anche quella volta: o meglio, fui certo di aver segnato, perché battei in rete a colpo sicuro. Il gol del vantaggio contro i lombardi lo realizza il capocannoniere della squadra, Giorgio Braglia, al secondo minuto su rigore, e questa rete regalò al Foggia un’altra promozione in massima serie. Il 27 marzo 1949, a Madrid, Mazzola scese in campo per l’ultima volta con gli azzurri, che vinsero per 3-1 contro gli spagnoli, fornendo una prestazione rimarchevole come sovente fece con i granata: fu la sua migliore partita in Nazionale. È mia ferma intenzione di abbandonare il Torino per trasferirmi a Milano e precisamente all’Internazionale.
Mazzola si era già materializzato là, vicino alla mia porta, e segnava! Dopo aver letto su Tuttosport un articolo sulla partita pre-campionato Milan-Torino del 12 settembre in cui erano elencati i molti granata assenti, in contrasto con la società, e in cui veniva contestata una norma federale che concedeva a Mazzola un posto in tribuna d’onore (l’articolo riportava testualmente: c’è Mazzola, ma in tribuna d’onore, secondo una ignorata disposizione federale che assegna un posto in tribuna d’onore ai giocatori che hanno controversie con le proprie società), il capitano granata aveva scritto una lettera, di ardua comprensione, al direttore Renato Casalbore, autore del pezzo, il cui contenuto era stato pubblicato integralmente nel quotidiano dallo stesso Casalbore senza commenti. Il suo giornale lo leggo poco, purtroppo a volte mi dicono: hai visto cosa ha detto Casalbore di te? Nella sola linea «Gli amici del West» italiana viene come detto inserito anche Chief Tankua, il personaggio di Warpath della precedente serie P.A.C.K., con lievi differenze nell’abbigliamento e negli accessori. Novo che non voleva fare differenze tra i suoi calciatori; furono così i suoi compagni a convincere Novo ad aumentargli lo stipendio.
Nella seconda metà di luglio, tra ammirazione ed entusiasmo, Mazzola e i suoi compagni affrontarono Palmeiras, Corinthians, Portoguesa e San Paolo, conseguendo una vittoria, due pareggi e una sconfitta. «Ringrazio tutti gli sportivi italiani per la simpatia che hanno dimostrato al sottoscritto ed ai suoi compagni di squadra. La partenza di Mazzola con il gruppo era molto incerta per via delle sue non ancora perfette condizioni di salute e qualche quotidiano aveva riportato la notizia del suo forfait, ma il capitano granata, invece, aveva mantenuto la promessa. Oltre al derby, offrì una prestazione molto positiva sette giorni dopo nel 3-1 al Padova, segnando un gol e trascinando da solo la squadra alla vittoria. Il centro sportivo Dino Bruseschi è l’insieme di strutture e campi di allenamento che vengono utilizzate dalla prima squadra dell’Udinese. Dopo gli incidenti di Catania del 2 febbraio 2007 ed i successivi provvedimenti del governo, lo stadio «Dino Manuzzi» viene ridimensionato a 10 000 posti.
Ricevette la prima convocazione il 23 febbraio 1942, ai tempi del Venezia, per una seduta di allenamento che si tenne due giorni dopo a Firenze. 14 dicembre 1947 indossò per la prima volta la fascia di capitano. Quattordici giorni dopo, a Milano, gli azzurri collezionarono un altro 4-0, questa volta ai danni della Spagna, e Mazzola, oltre a segnare la sua prima rete, risultò essere il migliore uomo in campo. Bronson riceve nuovamente l’incarico, e viene premiato dal sindaco Jones, che ancora una volta è restio dal ringraziare il figlio per l’ultimo caso risolto. Nominai un paese vicino, dove s’andava per quel ponte. Un giornale, un’epoca, Ponte Sisto, Roma, 2012, p. Nel corso degli anni il settore giovanile è stato inoltre responsabile della formazione di molti giocatori che successivamente hanno calcato i campi della Serie A come Alfredo Donnarumma, Norbert Gyömbér futuro nazionale e giocatore della Roma, Fabio Sciacca convocato in nazionale Under 20 e Bruno Petković, nazionale croato. Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.